La Storia

Ciao mi chiamo Giovanni Pompei ma per tutti sono Giò.
Sono nato il 31 agosto del 1980, una domenica di pioggia.
Sono stato sin da piccolo appassionato del calcio e dall’età di 2 anni in poi ho avuto il pallone incollato ai miei piedi.
Questo è stato il mio lavoro, che ho amato tantissimo fino a quando ho dovuto lasciare per i tantissimi infortuni; ma, con i miei amici, ho continuato a divertirmi in partitelle amatoriali.
Proprio durante una di queste partitelle mi sono accorto che qualcosa non andava.
Nel gennaio del 2015, dopo un’ecografia, mi hanno comunicato che nel mio fegato era visibile un tumore; da quel momento ho iniziato un’altra e più importante partita, quella contro la malattia.
Dopo un importante ed invasivo intervento il male era stato rimosso, ricorreva il maggio del 2015.
Sembrava che tutto procedeva per il meglio ma nel 2016, delle metastasi avevano cominciato ad invadere i miei polmoni, la battaglia contro il male era ricominciata.
Ho lottato come un leone, mi sono sottoposto a nuove terapie fino a quando, nel gennaio del 2017, in seguito ad una terapia chemioterapica mi riscontravano un edema celebrare, per i dottori avevo 2 mesi di vita. Non ho mollato, mai.
Proprio in quel momento una dottoressa del reparto di chemio sperimentale dell’Istituto Magistrale Tumori di Milano mi ha ridato una speranza.
Nell’agosto del 2017 eravamo riusciti a ridurre i tumori, che invadevano il mio corpo di circa il 40%.
Vedevo una piccola luce e ho continuato a combattere, ma, a novembre dello stesso anno, tutto si è fermato.
Il cancro aveva preso il sopravvento sulle terapie e questa volta nulla più si poteva fare.
Ho lottato come un leone, mi sono sottoposto a nuove terapie fino a quando, nel gennaio del 2017, in seguito ad una terapia chemioterapica mi riscontravano un edema celebrare, per i dottori avevo 2 mesi di vita.
Non ho mollato, mai. Proprio in quel momento una dottoressa del reparto di chemio sperimentale dell’Istituto Magistrale Tumori di Milano mi ha ridato una speranza.
Ho certo in tutti i modi di cercare di vincere ma il mostro è stato più forte. Con grande serenità e con la fede ho cercato di vivere gli ultimi mesi della mia vita con dignità, guardando in faccia la morte, con la consapevolezza che oltre vita avrei incontrato il mio Signore.
Il 1 Luglio del 2018, a 37 anni, con accanto mio padre Luigi, mia mamma Emanuela, con i miei amati e stupendi fratelli Stefano e Maria Chiara e con tantissimi amici, che mai mi hanno lasciato lungo il corridoio dell’ospedale, sono salito in cielo per una vita vita.